“Vago tra le ombre di questi maestosi alberi, e ne scelgo uno, o forse lui ha scelto me.
Individuo una breccia nella sua corteccia. È l’accesso ad un luogo nascosto ed accogliente, chiedo il permesso, entro, mi rannicchio e trovo pace. Dall’interno mi sento un ospite ben accolto, posso riposare per un tempo indefinito.
Ma vorrei conoscere meglio il mio benefattore. Chi sei? Cos’hai fatto durante la tua lunga vita? Quante cose hai visto passare? Quanti esseri hai ospitato? Perché mi hai dato riparo e conforto?
Caro albero, silenzioso amico, anche se non ho molto di cui tu abbia bisogno, non voglio andarmene senza donarti qualcosa in cambio.
Ti vorrei guardare, ispezionare, e scendendo verso terra e verso nuove mete, vorrei fiancheggiarti trascinando il bagaglio di minuzie e materiali che amo, donandoti il mio passaggio che ti adornerà finché vorrai”.

La Residenza Artistica “Case Sparse“, progetto triennale vincitore del bando regionale Creative Camp Lombardia e inserito all’interno dell’iniziativa europea CCAlps, si propone come strumento di valorizzazione del territorio, chiedendo agli artisti ospitati di realizzare delle opere site-specific lungo percorsi pubblici, e che restino integrate nel luogo in modo permanente, andando a costruire nel tempo un Parco di Arte Natura.

Fa parte del progetto “Senza Fini di Lu“, che ha come meta quella di recuperare materiali considerati di scarto per adornare luoghi, case o persone.
In questo caso, l’intervento nel bosco di Plizzanico ha adornato un castagno centenario con una scia di lana di pecora che, dipartendo da una fessura della corteccia, scende verso il basso avvolgendo l’albero e dileguandosi nel sottobosco.

Durante la Residenza Case Sparse, gli artisti raccolgono le cosiddette “tracce”, cioè porzioni del processo creativo in atto, inviandole giornalmente ad una galleria d’arte in città.
Ecco un estratto delle tracce inviate nel 2013 ad O’ Associazione no profit, Milano.

Nella stessa galleria che ha ospitato e reso visibili le tracce creative degli artisti, nel mese di Ottobre 2013 si è svolto il finissage delle Residenza, un evento creato per raccogliere l’intera esperienza della residenza, anche con contenuti inediti e nuove reinterpretazioni delle opere realizzate nel bosco.

« Col tempo, quello che è stato un passaggio diverrà luogo. »
(Gaia Martino, 2013)

Col passare delle stagioni, l’opera è destinata a subire una metamorfosi. L’intervento della natura, che tende ad appropriarsi di ogni elemento estraneo, renderà questa trasformazione imprevedibile. La vegetazione si insinuerà tra la lana, vento e intemperie ne modificheranno l’aspetto, gli insetti troveranno nuovi nascondigli per completare il loro ciclo vitale, polvere e terra si poseranno su quelle che una volta erano bianche fibre. I piccoli animali del bosco preleveranno porzioni di lana e si serviranno di essa come riparo o per costruire nidi e tane, ritrovando così il vero senso dell’opera, un dono nel bosco, per il bosco.